domenica 21 dicembre 2008

Un magico Natale per la Juve: vittoria a Bergamo

Natale con i botti. Quelli di cui cogliamo il frastuono dall’interno dello stadio di Bergamo insieme al rumore degli elicotteri che sorvolano la zona dove sopravvivono gli ultimi focolai degli incidenti scatenati da 500 ultrà dopo la partita, secondo tempo dei tafferugli che nelle ore precedenti avevano portato all’arresto di un trentenne bergamasco, alle contusioni per due poliziotti e a un’auto distrutta.Atalanta-Juve galleggia sui furori e sulle polemiche al punto da prevalere sull’essenza di un match che ha confermato quanto i bianconeri siano la seconda forza del campionato: come l’Inter, hanno goduto di episodi vantaggiosi (il fuorigioco di Marchionni nell’azione dell’1-0 più che il possibile rigore su Floccari sul 2-1) ma nell’insieme si è vista una squadra dalla fisionomia precisa, non bella però efficace. Nove vittorie nelle ultime 10 partite di campionato, una sola sconfitta (con l’Inter) e due pareggi in Champions nelle ultime 14 uscite: i numeri raccontano di due mesi straordinari ed è un segnale di maturità che la Juve non abbia mollato alla vigilia della sosta.Non è stata una prestazione da incorniciare. La vittoria sul Milan fu altra cosa e anche il Milan è altra cosa da questa Atalanta che non espone pezzi sul carrello dei bolliti ma gente che corre, contrasta, mena e impegna molto sul piano fisico. L’unico atalantino decotto poteva essere Bobone Vieri e invece è stato lui a riaprire il match con la rete che a inizio ripresa ha riportato sotto i bergamaschi. Poi Vieri si è afflosciato. Ha l’autonomia di un Suv con poca benzina: dopo un quarto d’ora era fermo e da quel momento la Juve ha rischiato sempre meno fino al 3-1 di Amauri che ha chiuso ogni discorso. Vieri e Del Piero. Li separa un anno di età che pare un secolo. Potenza di un diverso stile di vita. Mentre Bobone arranca in provincia, Alex ha chiuso con un gol il suo anno più brillante da quando lo fermò l’infortunio a Udine nel novembre 1998: è stata la sua rete più banale, una ragazzata, ma anche la 28ª in 45 partite nel 2008 e la prima su azione in questo campionato. Mezz’ora del primo tempo. Manninger aveva già dato il meglio fermando due botte di Floccari, la prima potente e ravvicinata, l’altra bassa e angolata, segni tangibili della prevalenza atalantina nell’avvio veemente, diremmo alla garibaldina visto che da Bergamo partì il grosso della spedizione dei Mille. Floccari di punta, Doni alle sue spalle. Per fortuna della Juve, erano poco ispirati e mentre si appannava la carica dell’Atalanta i bianconeri trovavano il filo del gioco e il gol. L’errore del guardalinee Alessandroni al 31’ era grave. Non vedeva che Marchionni, sul passaggio filtrante di Sissoko, era in fuorigioco e lo lasciava proseguire: il cross del romano, resistibile, era reso letale dalla goffaggine di Coppola che se lo faceva sfilare davanti e dal ritardo di Garics in chiusura. Del Piero appoggiava nella porta vuota. Nessuno, neppure Del Neri, molto preciso nella protesta, ha però ricordato che Alessandroni aveva bloccato poco prima Marchionni lanciato in solitudine verso la porta e partito da posizione regolare. La memoria fa brutti scherzi, trattiene soltanto cosa vuole.La Juve aveva comunque buon gioco a controllare la partita. Sfioriva la linea verde. Marchisio si sarebbe ripreso benissimo da un avvio stentato, De Ceglie invece affogava tra Garics e Ferreira Pinto: dopo la notte d’oro col Milan, un passo indietro quando sarebbe servita la conferma. Il gol di testa di Legrottaglie sull’angolo di Del Piero sfruttava la seconda occasione della Juve, piuttosto imbastita in attacco, con Amauri a disagio sul terreno infame. La ripresa cominciava con il 2-1 di Vieri, pure da angolo, e l’Atalanta tornava rabbiosa con due punte e Doni alle spalle. C’era il contatto tra Marchionni e Floccari che volava a terra dopo aver fatto due passi e forse per questo ingannava l’arbitro. Poi Floccari sbagliava al 18’ il controllo da pochi passi e sull’errore si smorzavano le speranze atalantine. Amauri le azzerava al 37’ saltando come un pallavolista sulla punizione di Marchionni. Ancora lui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

good start

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